Le Alpi hanno perso un terzo del loro manto nevoso in meno di un secolo
La tendenza alla diminuzione delle nevicate su tutto l'arco alpino tra il 1920 e il 2020 è notevole, con una diminuzione complessiva del 34%. Questi sono i risultati di uno studio coordinato da Eurac Research e pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Climatology il 4 dicembre. L'analisi ha tenuto conto anche dell'influenza dell'altitudine e di parametri climatologici come la temperatura e le precipitazioni totali. I dati stagionali sulle nevicate e sulle precipitazioni provengono da 46 località sparse su tutto l'arco alpino.
I più recenti sono stati registrati dalle moderne stazioni meteorologiche; quelli più vecchi sono stati ricavati da diari in cui osservatori speciali responsabili hanno registrato a mano per decenni: quanti centimetri di neve sono caduti in un determinato punto. Grazie alla collaborazione con numerosi uffici meteorologici, agenzie ambientali, associazioni di appassionati e l'Università di Trento, è stato possibile combinare tutte queste informazioni in un unico array da analizzare. Un team di ricerca guidato da Eurac Research le ha poi interpretate, ricostruendo un quadro completo delle nevicate sulle Alpi tra il 1920 e il 2020.
“La tendenza delle nuove nevicate sulle Alpi è nettamente negativa, e possiamo parlare di una diminuzione complessiva del 34% con un netto peggioramento dopo il 1980, in concomitanza con un altrettanto netto aumento della temperatura”, spiega Michel Bozzoli, meteorologo ambientale di Eurac Research. e primo autore dello studio. “Le tendenze più negative riguardano le località al di sotto dei 2000 metri di altitudine e il versante meridionale, cioè Italia, Slovenia e parte delle Alpi austriache”, aggiunge.
Soprattutto nelle aree alpine a nord, ovvero Svizzera e Tirolo settentrionale, i ricercatori hanno osservato come l'altitudine giochi un ruolo centrale nell'importanza della copertura nevosa e delle precipitazioni. Sebbene le precipitazioni siano aumentate durante la stagione invernale, alle quote più basse le nevicate si trasformano sempre più in pioggia a causa dell'aumento delle temperature. Tuttavia, le nevicate continuano ad essere presenti ad altitudini più elevate a causa di un clima ancora piuttosto freddo. Nel sud-ovest e nel sud-est, le temperature sono aumentate così tanto che anche alle quote più alte spesso piove invece di nevicare.
“La neve è fondamentale come riserva d'acqua; alimenta i ghiacciai, i torrenti di montagna e, sciogliendosi lentamente in primavera, reintegra gradualmente le riserve idriche”. La diminuzione della neve non riguarda solo gli sport invernali, ma tutte le attività e i processi basati sull'acqua. Questo aspetto non può più essere ignorato nella pianificazione delle politiche di gestione dell'acqua”, ha sintetizzato Bozzoli.







